Brescia Oggi – Battaglia dei Cuscini

Scritto da Ufficio Stampa - 87 Magenta | 27 giugno 2010 | Press
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Grande entusiasmo ieri sera per l’evento di piazza Paolo VI organizzato dall’agenzia «87 Magenta»

Una vera e propria guerra, quella che si è combattuta ieri sera in piazza Paolo VI. Uno scontro all’arma bianca: ma non c’era traccia di coltelli e lance. Di bianco c’erano solo i cuscini, utilizzati dai partecipanti per la prima «Pillow fight» della storia bresciana. Un evento organizzato dall’agenzia di comunicazione «87 Magenta», che il 2 dicembre dello scorso anno ha pubblicato l’evento sul social network più amato dai giovani, vale a dire Facebook. Nel giro di 72 ore, erano già 5mila le adesioni virtuali, che ieri mattina avevano superato le 16mila. L’obbiettivo era solo uno: superare la battaglia record di San Francisco, a cui parteciparono circa 10mila persone.

La battaglia dei cuscini è uno dei tanti «flash-mob» nati negli ultimi anni per scaricare in modo divertente e insolito lo stress della vita quotidiana. Il «flash-mob» è una manifestazione estemporanea, durante la quale un gruppo di persone si riunisce all’improvviso in uno spazio pubblico, mette in pratica un’azione atipica – concordata solitamente su internet – per un breve periodo di tempo per poi disperdersi. È un’azione che riflette i valori della cultura moderna, abituata a tempi rapidissimi e a esperienze coinvolgenti ma brevi.

E COSÌ È CAPITATO anche ieri sera. I ragazzi hanno cominciato a radunarsi in piazza fin dalle 20:30, quando è cominciato un concerto chiamato «6 come Sei», mentre era attivo il punto di ritiro dei guanciali, distribuiti dallo staff di «87 Magenta». Alle 22 è arrivato il segnale, e come disse Russell Crowe ne «Il gladiatore», si è scatenato l’inferno: migliaia di giovani hanno cominciato a prendersi a cuscinate e sono volate piume d’oca e federe per mezz’ora, fino a che la «battaglia» è finita e tutti hanno ricominciato a comportarsi normalmente, come accade tipicamente ad ogni flash mob.

Anche questa «morbida» battaglia ha le sue leggi di «guerra»: non si può colpire chi è disarmato o chi chiede di non essere colpito, non si può cominciare prima del segnale né finire dopo, e naturalmente si possono utilizzare solamente i cuscini per colpire i «nemici». La battaglia bresciana ha rispettato tutte queste regole, e i ragazzi che hanno dato vita alla «pillow fight» si sono divertiti. Alla fine, il record non è stato battuto, ma erano in 2mila i giovani al centro di una «folle» serata.

Manuel Venturi
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